Skip to main content
di Peppe Iannicelli

La sabbia bianchissima accarezzata dal mare turchese e le vertiginose scogliere sferzate dal vento dei Caraibi. In pochi chilometri l’isola olandese di Aruba concentra la coinvolgente bellezza dei tropici. E nell’aria un delicato profumo d’aloe, essenza di salute e buona vita.

L’isola del tesoro

Per gli spagnoli che la conquistarono era Oro Rubo “qui c’era l’oro”. I conquistadores erano attirati dal luccichio del nobile metallo proprio come gli olandesi ai quali decisero di cederne la proprietà. Della corsa all’oro resta la memoria nella miniera-museo di Bushiribana, ma lo scrigno del vero tesoro di Aruba è quello della biodiversità. In lingua indigena Oibubai significa “guida”. Ed è proprio la voglia di una totale immersione nella natura incontaminata a guidare ad Aruba i viaggiatori del terzo millennio.

La magia dei fofoti

L’isola è lunga 30 chilometri e larga 9: arenili soffici da un lato, rocce aguzze dall’altro. In pochi minuti in sella alla bici, a bordo di una jeep oppure a dorso d’asino si può passare dal total relax di Palm Beach mangiando un’aragosta, alla Conchi, la piscina naturale nel Parco Nazionale di Arikok; si può ammirare il Faro California ed i fofoti all’Eagle Beach. Sono alberi incredibili che spuntano dalla sabbia e sono stati piegati dal vento. Il gioco delle luci all’alba o al tramonto li trasforma in creature fantastiche. Invece, Hadicurari è la spiaggia preferita dagli amanti del wind surf e del kite surf che volano euforici sulla cresta delle onde caraibiche. Infine, ad Araschi si danno appuntamento gli amanti dello snorkeling sotto costa, mentre In riva al mare si praticano massaggi e svolgono lezioni di yoga. Immersioni, beach tennis, golf: gli amanti dello sport non restano fermi un attimo ad Aruba. Tanta attività fisica per mantenersi in forma e cedere senza patemi alla tentazione di uno spuntino a base dei gustosissimi pastechi, panzerotti farciti con pesce, carne e verdure.

Asini, farfalle e grotte

Aruba è un territorio da esplorare, piccolo ma ricco di storia. A cominciare dai graffiti delle grotte Guadirikiri e Fontein che testimoniano l’alba della vita nell’isola caraibica. La storia locale è raccolta nel Community Museum e nelle esposizioni storiche ed archeologiche di Fort Zoutman. La riserva delle farfalle è una tavolozza vibrante di colori che invadono il cielo. Il Santuario degli Asini rende omaggio all’animale fedele compagno di lavoro e mezzo di locomozione prezioso per secoli ad Aruba. L’escursione a dorso d’asino, magari in direzione delle rocce Ayo levigate dagli eventi atmosferici o dell’Andicuri Beach è un’esperienza da non perdere.

Profumi e sapori caraibici

San Nicolas è la sunrise city, il centro culturale ed artistico più vivace che ospita festival e eventi spettacolari. La skyline urbana è caratterizzata da vivaci murales ispirati alla natura e alla vita caraibica. Il punto di ritrovo storico è il Charlie’s Bar dove sorseggiare le birre locali, chiara eredità olandese oppure gin, rum assaporando un buon sigaro. Il dolce più amato è il pannenkoeken (pancake) farcito con cioccolato, frutta, panna. La capitale Oranjestad è un mix di case coloniali ed abitazioni locali cunucu. Lungo Wilhelmina Straat una lunga sequenza di ristoranti che servono stoba (manzo e verdure) e red snapper (pesce fritto o grigliato); locali notturni dove pulsano i ritmi tropicali più coinvolgenti, negozi griffati. Aruba Made propone i prodotti tipici locali dal cibo all’artigianato. Se qualcuno desidera convolare a nozze non deve far altro che bussare alla porta della Town Hall.

Aloe souvenir di salute

Lasciate un poco di spazio in valigia per una scorta di benessere. Una delle produzioni principali dell’isola è quella di aloe, un vero e proprio elisir di buona vita. L’aloe d’Aruba è particolarmente apprezzata e per chi vuole conoscerne tutti i segreti c’è la fabbrica-museo da visitare. L’aloe fa bene alla pelle, aiuta l’organismo a depurarsi, migliora l’umore. Il suo profumo si diffonde nell’aria e si confonde con la brezza marina. Un ricordo indimenticabile dell’isola dove l’oro c’è ancora.