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Ballo travolgente, ancestrale, viscerale: la pizzica è uno dei simboli del Salento. Questo ballo ha origini antichissime e nasce come rito terapeutico per liberare le “pizzicate” dal morso della taranta, termine salentino per indicare la tarantola. Si narra infatti che il ragno avesse la fama di pizzicare le donne sotto le vesti durante il periodo della mietitura. Gli uomini allora iniziavano a suonare con i loro tamburelli una musica con poche note che aveva lo scopo di far ballare le donne in modo da uccidere il ragno e liberarle dal malessere provocato dal morso.

Con il passare degli anni, la pizzica ha perso la sua valenza terapeutica ed è diventata il pretesto galante per corteggiamenti sempre più serrati. Oggi, anche grazie alle recenti contaminazioni pop, è un coinvolgente fenomeno culturale che si balla nelle piazze, durante le feste e nelle serate della stagione calda che in questa terra così a Sud va ben oltre l’estate. I passi della pizzica sono sostanzialmente saltelli sul posto o in movimento, quasi sempre inventati al momento: anche chi non conosce la danza può scatenarsi!

LO STRUMENTO

La base della pizzica è il tamburello leccese: un cerchio di legno con piccoli piatti metallici che tintinnano ad ogni colpo dato con il palmo della mano.